venerdì 29 aprile 2011

Taralli 'nzogna e pepe

TARALLI 'nzogna e pepe

FRIARIELLO scrive:
Ottimi da sgranocchiare con una birra in un dehors, meglio se dirimpetto al mare di Posillipo...
Ingredienti
500 gr di farina
125 gr di strutto
1 cubetto di lievito di birra
sale, pepe
60-70 gr di mandorle
Formare delle pagnottelle con il lievito sciolto in poca acqua e un pò di farina e far lievitare una prima volta
Aggiungere la restante farina con strutto, sale e pepe e far lievitare 30'
Formare dei bastoncini lunghi 15 cm , intrecciarli a 2 a 2 e formare i taralli.


Quando hanno raddoppiato il volume pressare sui taralli le mandorle e infornare a 160-180° per 30- 40 '

giovedì 28 aprile 2011

Nel nome del padre, del figlio e del bigné........Estasi culinarie

"Per un'ottima bignolina ricoperta di granella vale lo stesso criterio di ogni pasta da bigné che si rispetti.Non deve essere troppo molle, né troppo dura. Il bigné non deve essere elastico, né flaccido, né friabile o aggressivamente asciutto.Il suo successo risiede proprio nell'essere morbido, ma non fiacco,consistente, ma non secco.E' la croce dei pasticceri che lo farciscono di crema: evitare che la mollezza del ripieno contamini il bigné..."
"Come il nodo nevralgico che si annida nei recessi delle nostre fantasticherie, ispirato unicamente dal nostro io profondo, così la bignolina era l'incarnazione della mia forza di vivere ed esistere. Avrei potuto scrivere tutta la vita su di lei,e invece ho scritto tutta la vita contro di lei. Alla fine, dopo anni di erranza, la ritrovo solo sul letto di morte (....)
Il punto non é mangiare né vivere, é sapere perché. Nel nome del padre, del figlio e del bigné, amen. Muoio."
Ecco la nostra ricetta ispirata al bellissimo romanzo di Muriel Barbery:
Portare a ebollizione 230 ml d'acqua con 100 gr di burro, un pizzico di sale e uno di zucchero e versarvi tutta insieme 150 gr di farina.
Mescolare bene, finchè non si "appanna" leggermente il fondo della pentola:
togliere allora la pentola dal fuoco e lasciare raffreddare leggermente il composto .
Aggiungere allora una alla volta 4 uova, badando che ogni uovo sia ben incorporato al composto, prima di aggiungere quello seguente.
Ora riempire con la pasta una sac à poche e formare i bigné su una teglia coperta da carta da forno.
Cuocere a 200 à per circa 25 minuti e far raffreddare i bigné prima di toglierli dal forno

 Noi li abbiamo farciti con una crema pasticcera (fatta con 6 tuorli , mezzo litro di latte, qualche scorza di limone, 150 gr di zucchero e 50 gr di farina) aromatizzata all'arancio aggiungendovi la Cramosa all'Arancio di BACCO  
Dopodichè abbiamo decorato i bignè con la granella di zucchero, facendola aderire con una puntina di miele.


Con questa ricetta partecipiamo al contest  "una ricetta per FOODBOOKS"



Timballino di riso con verdure e Salsa di Peperoni

Oggi abbiamo preparato questi graziosi timballini di riso, per mettere alla prova il COPPAPASTA della Guardini.
Mettere un trito di verdure (carota, cipolla e sedano) a soffriggere brevemente con un filo d'olio.
Aggiungere 2 bicchieri di riso e 100 gr di piselli freschi, rimestare e sfumare con un bicchiere di vino bianco.
Aggiungere brodo vegetale e cuocere fino a che il riso non è al dente, dopodichè con il Coppapasta dare al riso la forma di un timballino e servirlo con Salsa di Peperoni Lazzaris.
Questa salsa dolce-piccante darà al timballino una personalità più decisa.


mercoledì 27 aprile 2011

Cascina San Cassiano e .....Paccheri alla Crema di Melanzane

Oggi è arrivato il pacco della CASCINA SAN CASSIANO 
"Cascina San Cassiano nasce in Piemonte, tra le colline delle Langhe vocate alla produzione di      
grandi vini come il Barolo ed il Barbaresco, e cibi prelibati come il Tartufo Bianco e p
roduce alimenti di alta qualità attraverso una rigida selezione di materie prime di origine italiana.La sua produzione spazia da verdure sott'olio, antipasti, ragù, salse, a prodotti golosi come frutta sciroppata, confetture, creme dolci."
Con la "Crema di melanzane e olive Taggiasche" della Cascina San Cassiano abbiamo preparato questi Paccheri:
Cuocere al dente i Paccheri e farcirli  aiutandosi con un cucchiaino, con la Crema di melanzane unita a una scatoletta piccola di tonno ,125 gr di ricotta, sale e pepe.
Disporre i Paccheri farciti a strati in una pirofila coprendo ogni strato con sugo di pomodoro e parmigiano grattugiato.
Infornare a 150° per mezz'ora
Una curiosità: a Napoli gli schiaffi sono detti ""Paccheri" e questo formato di pasta è tipico del luogo....e dà l'idea, quando viene scolato di una serie di rumori come di una "schiaffeggiata".

martedì 26 aprile 2011

BISCUITS !......

Oggi  piove e abbiamo deciso con Prezzemolo di inaugurare la macchina per biscotti BISCUITS MARCATO  una macchinetta simpatica, che forse già conosce chi legge questo blog.e che permette di preparare biscotti di venti forme diverse.
Siamo riusciti subito a capirne il funzionamento ed ecco il frutto del nostro lavoro (gioco, più che altro)

Ed eccoci, mentre fuori c'è un temporale di primavera a gustarci una tazza di tè e questi BISCOTTI AL LIMONE
Ecco la ricetta:
500 gr di farina (antigrumi Molino Chiavazza)
250 gr di zucchero
200 gr di burro (IN.AL.PI.)
un pizzico di sale
una tazzina di latte
una bustina di vanillina
3 tuorli
la scorza grattugiata di un limone e il suo succo.
Mescolare il burro ammorbidito con lo zucchero, aggiungere gli altri ingredienti e impastare con le mani fino a ottenere un impasto morbido che metterete nella Biscuits e , seguendo le istruzioni, "sparare" i biscotti direttamente sulla teglia.

Dopo venti minuti a 180° i biscotti sono pronti.....le insalate  nell'orto le pianteremo domani....

sabato 23 aprile 2011

AUGURI a tutti i visitatori!

Assaggiate una fetta virtuale, speriamo di poter avere l'occasione di offrirvele concretamente!


venerdì 22 aprile 2011

LE BARBE DI FRATE e.......Buona Pasqua a tutti voi!

La Barba di frate è una verdura che trovo deliziosa e cerco sempre con ansiosa aspettativa al mercato in questa stagione. Le sue foglie sono come fili d'erba grassocci e il modo migliore per mangiarli è bollirli e gustarli semplicemente con olio, sale e limone o aceto balsamico....

Ho voluto provarli in questa quiche con uova e formaggio
Ho preparato una pasta brisée con farina integrale e burro, ma si può usare anche una sfoglia o una pasta con olio, sale , acqua e farina.
Per i ripieno:due mazzetti di barba dei frati sbollentate
due uova
un pezzo di caciotta IN.AL.PI. (come il burro) sale, pepe, noce moscata.
E per guarnire....una viola del pensiero e una manciata di fiori di glicine
Da quando ho letto "Cucinare con i fiori" non ho più paura di inserirli nelle ricette!
Questa quiche è adatta per la scampagnata di Pasquetta nei prati!
E con questa ricetta "povera" ma gustosa, mentre Friariello è alle prese con pastiere e tortani , faccio tanti auguri di Buona Pasqua a tutti coloro che passano di qui!
Grazie a chi si è iscritto al nostro blog, a chi ha commentato la nostre ricette, a chi ci ha mandato prodotti e consigli. Abbiamo trovato tanti amici, "virtuali" ma sinceri!
Tanti auguri a tutti di pace e serenità

TARTUFLANGHE A SOSTEGNO DELLA RICOSTRUZIONE DEL GIAPPONE

TARTUFLANGHE è un'azienda nata nel 1980 per dare la possibilità agli appassionati della buona cucina di gustare il tartufo anche fuori stagione. E’ da questa intuizione che nel 1990 nascerà dai laboratori artigianali di Tartuflanghe la prima pasta al tartufo prodotta nel mondo.
Dopo i tagliolini al tartufo nasceranno i risotti pronti, la polenta e la fonduta con tartufo......e tanti altri prodotti, dal miele al tartufo al burro,al sale aromatizzato....(vi consiglio una visitina QUI ).... Tutte autentiche ricette della tradizione piemontese.......Oggi Tartuflanghe è presente nei più prestigiosi negozi gourmet d'Italia e del mondo.
Oggi Tartuflanghe mi ha inviato questa comunicazione:

 "La presente per rendervi nota un’iniziativa di cui ci stiamo facendo promotori. Abbiamo intenzione di sostenere un progetto giapponese chiamato Forza e Coraggio (Yuki wo Daso), per la ricostruzione delle aree più colpite dal disastroso terremoto del Giappone.

Stiamo raccogliendo fondi a sostegno del progetto e a questo scopo abbiamo pensato di devolvere il 15% del ricavato dagli ordini che perverranno al nostro store online tra Aprile e Settembre 2011.

Contiamo dunque su tutti gli appassionati dei nostri prodotti perché ci aiutino a raccogliere più fondi possibile.

Potreste diffondere per cortesia questo messaggio tra i vostri amici e lettori?"

E' con piacere che ricevo e pubblico, sperando che questo progetto abbia un buon riscontro .....

giovedì 21 aprile 2011

Guardini......e i cupcakes rossi di Prezzemolo!

La GUARDINI è una ditta di Volpiano (TO) con 60 anni di esperienza nella produzioni di stampi da forno.
Da che ricordo, a casa mia ci sono sempre stati utensili Guardini......ora  l'azienda vanta davvero un'infinità di  prodotti : stampi antiaderenti, in silicone, forme per biscotti e dolcetti, coppapasta.....c'è da perdersi......date un'occhiata QUI....
Immaginate la nostra gioia stamattina nel ricevere questo pacco.....


Tanti stampi diversi e tantissime possibilità di sbizzarrirci con creazioni dolci o salate....
Sì, abbiamo inaugurato subito gli stampini Amélie e visto che c'era PREZZEMOLO ha preparato lui questi stupendi Red Velvet Cupcakes:


Ora lascio a lui la parola per la ricetta:
INGREDIENTI:
100 gr di burro IN.AL.PI.
250g di farina Antigrumi Molino Chiavazza
15g di cacao
un pizzico di sale
2 uova
200g di zucchero
1bustina di vanillina
125 ml di latte più 125 di yogurt bianco mescolati assieme (variante del latticello)
3 cucchiai di colorante rosso (per dolci)
1 cucchiaio di aceto di vino bianco più uno di bicarbonato

PER DECORAZIONE:  UNA CREMA GOLOSA
160 gr di Philadelphia
200 gr di panna da montare già zuccherata
confettini di zucchero q.b.
PREPARAZIONE:
Setacciare  farina ,cacao e sale.
Montare burro e zucchero e aggiungere uova, vanillina, colorante e latte e yogurt mescolati insieme.
Mescolare gli ingredienti alternandoli e poi per ultimi aggiungere bicarbonato e aceto mescolati insieme.
Cuocere a 175° per 30 minuti
Con questa quantità  abbiamo ottenuto 6 dolcetti e una ciambella.
Ora montare la panna e aggiungere la Philadelphia e con questo composto riempire una sac à poche e decorare a piacere i dolcetti spargendoli di confettini colorati.
La ricetta l'abbiamo cercata qua e là sul web, ma poi abbiamo utilizzata questa  di Juls' con qualche variante....

Creme di fave e pecorino con crackers ai semi di zucca

La ricetta dei crackers:
200 gr farina tipo 0 Molino Chiavazza
100 gr burro  e 4 cucchiai di grattugiato IN.AL.PI.
un pizzico di sale, 5-6 cucchiai d'acqua e un pugno di semi di zucca tostati (erano nel pacco di Melandri Gaudenzio ed ero curiosa di provarli)
Impastare gli ingredienti, spianare la pasta e tagliare con la rotellina dei rettangoli che cuoceranno a 180° per una ventina di minuti.
Preparare la crema di pecorino sciogliendo 100 gr di pecorino toscano tagliato a lamelle in un pò di latte e mescolare a fuoco dolce finchè la consistenza non diventa cremosa.



Per la crema di fave ho usato la farina istantanea di fave Farinpiù di Melandri Gaudenzio che si prepara così:
In una pentola soffriggere uno spicchio d'aglio e un pochino d'olio, togliere l'aglio colorito e versare a pioggia la farina versando subito dopo un litro di brodo vegetale (carote, sedano, cipolla,ecc.) e mescolando con una frusta.
"Aggiustare" di sale e di pepe, e versarla in una fondina con un filo d'olio, accostandovi la crema di pecorino e i crackers.....buon appetito!
Un grazie al nostro aiutante Prezzemolo per avermi spiegato la funzione MACRO della macchina foto....

mercoledì 20 aprile 2011

Nuova collaborazione e........Tortino di Luvertin!

Questi freschi ed invitanti prodotti ci sono appena arrivati dall'Azienda IN.AL.PI. che si trova a Moretta (CN).
Le famiglie proprietarie di questa ditta erano attive già nel 1800 nel settore lattiero-caseario e la tradizione, unita all'innovazione tecnologica, ha dato origine all'azienda com'è ora. Qui si produce
un'ampia gamma di prodotti: ai principali derivati del latte, panna, burro e yogurt, si affiancano i lavorati quali il preparato alimentare per pizza e il formaggio fuso filante, i formaggini, il formaggio fuso a fette (anche in versione light ed a basso contenuto di colesterolo), ottenuti utilizzando solo formaggi e latte, di cui si apprezza tutto il sapore.
Completano l'offerta disponibile la commercializzazione di formaggio grattugiato fresco e di diversi tagli di formaggi classici.
E ora.....cosa di meglio che una ricettina primaverile per "sperimentare" questi prodotti?? Ecco allora un tortino di Luvertin (così noi piemontesi chiamiamo i germogli del luppolo)
Ho preparato una pasta brisée con 200 gr di farina integrale, 100 di burro (IN.AL.PI.) un pizzico di sale e acqua q.b. (circa 50 ml).
Mentre la pasta riposava, ho pulito ( togliendo il gambetto più duro) e sbollentato due mazzetti di luvertin.
Ho poi preparato il ripieno con: tre uova (i bianchi a neve rendono il ripieno più soffice), 4 cucchiai di grattugiato e un pezzo di caciotta di circa 100 gr ,tagliata a pezzi molto ,molto piccoli con la grattugia a buchi grossi (grattugiato e caciotta IN.AL.PI) più ovviamente i luvertin un pò tagliuzzati con le forbici, sale, pepe e un pizzico di curry.
Sempre con le forbici ho tagliato la pasta brisée che avevo spianato a disco e messa in una teglia dandole una forma a fiore.
Ho cotto il tortino in forno a 180° per una mezz'oretta.
Il risultato? Una pietanza molto saporita e apprezzata!

martedì 19 aprile 2011

TIRA' di Crescentino

Questa ricetta mi arriva dalla mia amica Lellina Alemanno, pittrice e giornalista.

TIRA’

Da quando mi ricordo, e di acqua ne è passata sotto il ponte del Po, sulle tavole di  Pasqua a Crescentino non sono mai mancati I TIRA’. Qualcuno, ma è una minoranza, li chiama  LE TIRA’, e comunque, al di là del genere maschile o femminile, tutti ne vanno ghiotti ed è questo l’incontestabile dato unificante. Sono dolci rustici, simili a minuscole pagnottelle che i bambini intingono volentieri nel latte ed i grandi nel vin santo o nel marsala.
Un tempo le donne li preparavano nelle proprie cucine per poi  portarli  a cuocere  nei forni comuni,  luoghi d’aggregazione privilegiati per il fitto intreccio di  notizie e pettegolezzi. Ora questi gesti, per secoli riproposti, appartengono alla storia locale ma è bello ed importante rievocarli affinchè non si perdano irrimediabilmente nelle ceneri della dimenticanza.     
Piera Torre, in periodo pasquale ripete da sempre la ricetta insegnatale  dalla madre Eglantina Ottino scesa negli anni 30,  per amore di suo padre Andrea, dalle colline del Valentino di Verrua Savoia alla Frazione Galli di Crescentino. Ad Eglantina, a sua volta, l’aveva tramandata la   suocera che forse l’aveva ereditata dalla mamma. Immaginiamo dunque i nostri “tirà allineati sul tavolo in legno di una cucina ottocentesca dalla volta a botte, le finestre piccole ed il  grande camino.     
 
 Ingredienti:

1 kg di  FARINA
3,5 hg  di ZUCCHERO                                                                           
3,5 hg BURRO                                                                                  
6 UOVA (4 INTERE , 2 SOLO IL TUORLO)                                                                                     
LA SCORZA DI 2 LIMONI GRATTUGIATI                                                      
LA SCORZA DI MEZZA ARANCIA  GRATTUGIATA
1 BICCHIERINO DI LIQUORE DOLCE
UN PIZZICO DI NOCE MOSCATA
2 BUSTINE DI LIEVITO VANIGLIATO

Si impastano tutti gli ingredienti come per fare la pasta frolla. Si ricavano poi dei filoni  della larghezza di circa 4 cm e li si suddivide in piccoli pani. Li si pizzica leggermente  sui due lati come per formare una grande caramella e li si spolvera di zucchero. Li si mette in forno a 180 ° per mezz’ora circa. E voilà.

Benchè la  ricetta originale preveda solo la scorza grattugiata di mezza arancia, Piera  ogni volta trasgredisce  per accontentare il marito Domenico Bottino, personaggio mitico di Crescentino: non solo è  lui che ha decorato per una vita  quasi tutte le case del paese, ma ha cantato meravigliosamente in chiese  e  teatri ed anche  recitato la parte di se stesso nel bel film  di Giovanni Mangiano: “Il mare non bagna le nuvole” ambientato nelle nostre terre d’acqua e  sulle colline oltre il grande fiume. E passi dunque la trasgressione della  scorza di un’ arancia intera  per la gioia del nostro artista che non rinuncia mai ai suoi tirà, specie quando parte per andare a pesca. Riposti in una scatola di latta si conservano infatti per alcuni mesi. Sono buoni, energetici e friabili. E con loro, non solo per Domenico, la festa continua oltre la Pasqua.

Maria Giulia Alemanno

http://www.mariagiulia-alemanno.com

lunedì 18 aprile 2011

Riproponiamo la Pastiera!




La settimana precedente la Pasqua, ogni casa napoletana diventa una vera e propria pasticceria e in casa di mia zia dove io vivevo, l'atmosfera della preparazione dei dolci pasquali era particolarmente sentita.
Da noi non si faceva la Pastiera, si facevano "Le" Pastiere che venivano regalate ad amici e parenti con mia grande tristezza.....
Naturalmente non mancavano le Pastierine per le "creature"....
Lo chef era la zia Giuseppina, apprezzatissima da tutti in questo settore.
Io, partecipando assiduamente a questa funzione ,ne ho conservato ricette e modi
Meditate, state preparando "La" Pastiera.....

Prendere mezzo litro di latte, versarlo in un tegame, versarvi mezzo kg di grano già bollito e fare cuocere per circa 20 minuti con la buccia di un limone intero, rimestare con frequenza, finchè non diventi cremoso.
Estrarre la scorza, lasciare raffreddare.
In una grossa ciotola versare 400 di zucchero, 5 tuorli d'uovo e sbattere a crema.
Setacciare 500 g di ricotta romana e aggiungerla nella ciotola. Aggiungere 50g di burro fuso e intiepidito, una bottiglina di acqua di fior d'arancio o meglio millefiori, difficilmente reperibile fuori Napoli.
Aggiungere 2 cucchiaini di cannella, alcune gocce di vaniglia, 50 gr di frutta candita a pezzettini piccoli, la scorza di un limone grattugiata e un pizzico di sale, aggiungere il grano precedentemente cotto nel latte ed amalgamare il tutto.
Portare a neve 2/3 dei bianchi d'uovo avanzati ed incorporarli con un bicchiere di latte al ripieno.
Intanto preparate un pasta frolla poco lavorata così composta:
250 gr farina
120 gr di strutto
100 di zucchero
2 uova
1 pizzico di di sale
la buccia grattugiata di un limone.
Con poco più della metà di questa pasta tirata a 2-3 mm di spessore foderare un "ruoto" che sia non più di 4 cm di altezza, possibilmente svasato, di circa 25- 28 cm di diametro.
Con la pasta frolla rimasta preparare delle liste larghe circa 12 mm e lunghe abbastanza da coprire il diametro (30 cm)
Riempire il "ruoto " foderato di pasta frolla con il ripieno, lasciando un bordo di un cm- un cm e mezzo.
Adagiavi delicatamente le liste di pasta frolla formando un disegno a losanga.
Portare il forno a 180° e cuocere x circa un'ora abbassando di una decina di gradi a fine cottura.
Toglierla dal forno quando l'impasto prende un colore ambrato, raffreddare e prima di servire spolverare la superficie con zucchero a velo
Con questa ricetta partecipiamo a:

domenica 17 aprile 2011

Crostata di cipolle rosse

Questa è una ricetta molto insolita che ho trovato sul libro "Cuocere al forno" e che ho realizzato con qualche modifica....
Far rosolare in una padella 500 gr di cipolle rosse tagliate a spicchi con un pezzo di burro (40-50 gr) e 6 cucchiaini di zucchero (tre per me).
Quando sono ben rosolate aggiungere un rametto di timo, tre cucchiai di aceto  (io ne ho messo uno di balsamico), sale e pepe e cuocere ancora finchè il liquido non si è assorbito.
Preparare una pasta frolla dolce , ma senza vaniglia nè limone adagiarla in uno stampo, riempirlo con  il composto e cuocere a 180° per circa 25 minuti.
Il gusto è molto particolare, chi non apprezza l'agrodolce, può sostituire la frolla con una più rassicurante pasta brisée.

sabato 16 aprile 2011

FoodBloggers e ...qualcosa di rosso

Notizia: siamo su FoodBloggers.it , l'aggregatore dei food blog italiani, che tra le varie iniziative propone tutti i mesi un contest con un ingrediente diverso come tema.
Siamo contenti di comparire su questo sito, simpatico già nell'immagine di uova, farina e pasta a noi familiare....e poi ci abbiamo trovato degli amici blogger che già conoscevamo!
L'ingrediente  del contest di Aprile è il pomodoro ciliegino di Pachino....e qui è il terreno di Friariello che invito a spremersi le meningi, mentre io mi dedico a qualcos'altro di rosso e vi propongo seduta stante la mia:
Marmellata di fragole e zenzero
Pulire un kg di fragole (andrebbero lavate nel vino), privarle della parte verde e tagliarle a pezzetti.
Metterle in una ciotola col succo di un limone e tre hg di zucchero.
Lasciarle a macerare alcune ore, meglio se tutta la notte, dopodichè scolarle e mettere il succo a bollire con un mezzo cucchiaino di zenzero in polvere.
Appena il succo bolle, aggiungere le fragole e far cuocere dolcmente per un'oretta, schiumando ogni tanto, finchè la marmellata non abbia la consistenza desiderata.
Si ottengono due barattoli di marmellata che si possono sterilizzare sia mettendo la marmellata nei vasi caldi che andranno poi avvolti in panni e fatti raffreddare o mediante bollitura.
Io non penso neanche a sterilizzarli perchè due barattoli  qui spariscono come per magia.
La punta di zenzero dà alle fragole un brio e un "frizzantino" che le rende più interessanti, a seconda dei gusti se ne può mettere un cucchiaino anzichè mezzo.

venerdì 15 aprile 2011

Merenda di fragole, ricotta e......

......ovvero:
Come aver voglia di qualcosa di buono e mettersi a cucinare per ore....
Volevo delle fragole, ma in negozio ce n'era solo un cestino ed erano poche.....allora un tiramisù?... sì ma con il mascarpone, no! Allora con la ricotta, così è più leggero.
E "sotto" cosa ci metto? non ho biscotti....
Va bè cucino una torta veloce....che ci vuole?

Ho pulito il cestino di fragole, le ho tagliate e messe a macerare col succo di mezzo limone e due cucchiai di zucchero, intanto ho preparato una:
Torta allo yogurt
Ingredienti:
un vasetto di yogurt alla fragola
tre vasetti  (ho usato il vasetto vuoto come unità di misura) di farina
due di zucchero
mezzo di olio di semi
due uova
una bustina di lievito
Cuocere in forno mezz'ora a 180° .
Con mezza fetta di torta ho "foderato" ognuna delle coppe (quattro), dopo averle impregnate nel succo delle fragole e vi ho versato due cucchiai di crema ottenuta con:
due tuorli sbattuti con lo zucchero (due cucchiai), 150 gr di ricotta , i due bianchi sbattuti a neve ferma e un bicchierino piccolo di mandarinetto ( o limoncello.)
Il tutto ricoperto dalle fragole, finalmente!
E ora , mi rilasso con la mia merenda e un buon libro!

P.S.
Amiche di blog! la mia Coolpix L16 vecchia di tre anni è arrivata al capolinea....
Mi piacerebbe una macchina foto non troppo cara e adatta a una quasi-principiante, cosa mi consigliate?

giovedì 14 aprile 2011

Il Danubio, un dolce Nord - Sud, e....un premio carino!

Abbiamo trovato il "nostro" dolce nord-sud!
Pare che il Danubio si chiami così in onore della moglie austriaca del pasticcere napoletano Scaturchio che l'ha inventato. 
Noi a Napoli li chiamavamo i Pagnottini e spesso se ne preparavano di più grossi con un "pom pom" sopra ('a brioscia)
Prima del blog, ignoravamo che il Danubio fosse un insieme di "brioscie" .
Ecco la ricetta:
400 gr di farina Manitoba  Molino Chiavazza
un bicchiere di latte
125 gr di burro
100 gr di zucchero
un cubetto di lievito
un pizzico di sale
2 uova (più uno per "spennellare")
buccia di limone
qualche goccia di acqua di fiori d'arancio


Mescolare gli ingredienti nella planetaria, per ultime le uova e far lievitare l'impasto per un'ora e mezza.
Dopodichè dividere l'impasto in palline di circa 40-50 gr, schiacciarle a disco, farcirle con due-tre amarene TOSCHI  chiudere i dischi pinzandoli bene e metterli capovolti sulla teglia un pò distanti fra loro. 
Spennellare le palline con l'uovo sbattuto, decorare con granella di zucchero e far lievitare ancora 30-45 minuti
Infornare a 200° per una quindicina di minuti.
Eccolo il nostro Danubio, un grappolo di brioscine grassottelle e dorate per una fragrante colazione da consumare domani mattina, in giardino, dandone qualche briciola alla gallina....



Questa gallina è vecchia quasi come la Repubblica italiana......
E ora un ringraziamento a ROSA del blog 13atavola che mi ha assegnato questo simpatico premio


e io lo "rimando" a questi blog:

IL GHIRO VISPO 

LE MANINE FATATE DI GIULIA 

LA CELIACA PASTICCIONA 




Le regole di questo premio-gioco sono:
- accettare il premio e scrivere un post sul proprio blog
- linkare il blog che ve lo ha inviato
- scegliere dai 3 ai 5 blog che seguite che siano nati da poco e abbiamo meno di 100 sostenitori
- comunicare loro che hanno vinto il premio

Grazie ancora Rosa e buona giornata a tutti quelli che passano di qui!

mercoledì 13 aprile 2011

"IL" Moka.....e buona giornata!


Giorni fa leggendo il post di Alda e Mariella della Torta di Gallette mi si è accesa una lampadina, o meglio ho avuto un déjà vu e mi è tornata alla mente la torta Moka , anzi "Il" Moka che mangiavo a merenda quando andavo a studiare dalla mia amica Marilù.
Era una mattonella di libidine pura, penso piena di calorie, ma ne valeva la pena!
La cosa più interessante era la crema Moka e stavo pensando come riprodurla, perchè sul web avevo visto varie versioni, ma non mi sembravano "quella",che era una crema molto soda, penso ottenuta con burro,uova, zucchero e caffè.....altra lampadina!
Nel pacco di Bacco non c'era una crema al caffè?????
Lo so, sembra strano, ma....era "lei", o perlomeno il sapore era quello!
Ne ho preparata una mattonellina per non esagerare, pensando che lunedì mi sarei messa a dieta:
Ho fatto la base con sei gallette bagnate nel caffè con un poco di latte (io uso quello di soia) e le ho generosamente spalmate con la Cremosa al Caffè, cercando di non romperle.
Ho proseguito così, a strati per 5 strati in altezza, concludendo con una "spalmata" finale.
Qualche ora in frigo ha fatto sì che le gallette imbibite e la crema si amalgamassero per un risultato eccellente. Ce n'è stato un assaggio per tutti (eravamo in 4)

lunedì 11 aprile 2011

Nuova, stuzzicante collaborazione e.....Crumble di verdure

Questo è ciò che si è presentato ai nostri occhi quando abbiamo aperto il pacco di Lazzaris, un'azienda che dal 1901 (pensate!) produce Mostarda, Cotognata e ,via via ,salse dolci-piccanti, confetture, marmellate e prodotti per gelato...
Questi prodotti non appagano solo il palato, ma anche l'occhio, con i loro colori allegri e brillanti che invogliano a nuove sperimentazioni, ad abbinamenti fantasiosi.
New entry, le gelatine di birra!
Ed eccomi pronta ad inaugurere uno di questi invitanti barattolini con:
Il Crumble di verdure
Fa rosolare in un pò di olio EVO, due patate, un peperone, una manciata di piselli,una melanzana piccola, un paio di zucchine, salare e quando le verdure sono tenere, aggiungere una generosa cucchiaiata di Salsa di cipolle Lazzaris.
Con questo composto riempire una pirofila imburrata e preparare il Crumble con 100 gr di farina, una manciata di fiocchi di avena e riso, un pizzico di sale e 100 gr di burro, sbriciolando gli ingredienti tra le mani di modo che si formi un impasto "sbricioloso"
Infornare per circa mezz'ora a 180°

domenica 10 aprile 2011

Cocottine primaverili ai carciofi e champignons

In questi giorni sembra che il giardino sia esploso di foglie e di fiori e voglia dare il meglio di sè.....

 
Tutti, bestie , persone, piante, si godono il sole.....................(sono anche arrivate le allergie....)

Stavo pensando a una ricettina per il contest di Laura......
Quando abbiamo iniziato il blog non capivo un granchè di questo mondo.....dopo poco tempo ho visto comparire nei "followers" un bel gattone biondo.....il micio di Laura! lui/lei era il mio primo sostenitore!
E' con particolare affetto che partecipo al suo contest di Primavera con queste cocottine
Per due cocottine:
una manciata di champignons a fettine
una manciata di carciofi a spicchi
uno spicchio d'aglio
due uova
un rotolino di caprino
due cucchiai di panna da cucina
due cucchiai di parmigiano
sale, pepe.
Per guarnire:
prezzemolo, pratoline, miele al tartufo

Far rosolare in una padella i carciofi e gli champignons con uno spicchio d'aglio in un pò d'olio EVO,
metterli  tiepidi in una ciotola con le uova, i formaggi, la panna, sale e pepe e mescolare bene.
Guarnire con due foglioline di prezzemolo e due margheritine(sono commestibili) ogni cocottina e metterle in forno a 180°.
Dopo dieci, quindici minuti, saranno pronte, spennellarle con un pò di miele al tartufo Tartuflanghe (un prodotto di cui vi parlerò presto)
.Con questa ricetta partecipo al contest di  Zampette in pasta


E buona Primavera a tutti!








sabato 9 aprile 2011

PANPAPAVERO........e nuova collaborazione!

Fare il pane è un rito antico, rassicurante, distensivo, fantasioso. Oggi ho sfornato pagnottelle ai semi di papavero, una vera specialità grazie anche alle preziose collaborazioni con IL MOLINO CHIAVAZZA per le farine e di MELANDRI GAUDENZIO per i semi di papavero.
MELANDRI GAUDENZIO S.R.L. ha come attività principale l’importazione, selezione, confezionamento e commercializzazione di LEGUMI, CEREALI e SEMI OLEOSI ottenuti da agricoltura convenzionale e biologica per uso alimentare e zootecnico.
I prodotti di quest'azienda sono tantissimi: cereali, zuppe, semi di papavero, zucca, sesamo....
ma penso che avremo tante occasioni per parlarne!........se volete fate una visitina QUI.....
Ora ecco il mio panpavero!


Dosi per 6 pagnottelle.
500 gr Farina Manitoba
25 gr lievito di birra in cubetto
270 ml acqua
15 gr sale
4 cucchiai di olio
Un pizzico di zucchero
Semi di papavero nell'impasto e in superficie.

Ed ecco come ho messo le "mani in pasta".
Ho sciolto il lievito nell'acqua tiepida, ho aggiunto l'olio e dopo aver ben miscelata la soluzione ho versato il sale fino girando ancora un pochino.
Intanto avevo già predisposto sul piano la farina a fontana e ho versato la soluzione di acqua lievito olio sale e zucchero lavorando energicamente con le mani, ho versato i semi di papavero continuando ad impastare..... più si impasta meglio è.
Quando la pasta si presenta bella soffice ed elastica ho modellato una pagnotta ed ho fatto lievitare per circa 40' in un posto tiepido, ho diviso la forma in 6 palline, in un piatto piano ho versato a coprire il fondo altri semi, ho adagiato ad una ad una le palline sui semi in modo da farli attaccare alla pasta in superficie, le ho poi disposte ben distanziate sulla teglia di cottura spolverando il fondo con semola rimacinata, con un coltello affilato ed oliato ho inciso la superficie di ogni pagnottella a croce e ho rimesso a lievitare per 50'.
Ho poi messo a cuocere per circa 30' in forno già preriscaldato a 220°.
Che squisitezza!

venerdì 8 aprile 2011

Rabarbarini, ovvero fagottini di rabarbaro

La nostra pianta di Rabarbaro è già molto alta così ne ho tagliato un bel pò di coste.
Dopo averla pulite, come si fa con il sedano, ne sono rimasti però solo 300 grammi, che farne?
Troppo pochi per la marmellata.....
Ho allora inventato una ricetta di sana pianta, vedremo se il risultato sarà buono.

Ho tagliato il rabarbaro a pezzi molto, molto piccoli e li ho lasciati quanche ora a macerare con 5 cucchiai di zucchero.......hanno rilasciato parecchio liquido.


Ho poi mescolato i pezzetti scolati con un tuorlo, un cucchiaio di farina, uno di yogurt, 3 di zucchero.
Ho poi steso della pasta frolla e ho tagliato dei dischi usando una tazza come modello, quindi ho messo una cucchiaiata di ripieno su ogni disco (il rabarbaro avava "fatto" altra acqua, quindi ho lasciato un pò di liquido) e li ho ripiegati formando delle mezzelune.
Ho chiuso bene i bordi e ho infornato a 180°.....

Il risultato? Ottimo, il rabarbaro è leggermente acidulo e la pasta frolla lo addolcisce e lo esalta....
Con questa ricetta partecipo ai contest di:
                                                         Le ricette dell'amore vero